La Sede del Gruppo Alpini di Concesio

La sede degli Alpini di Concesio è stata inaugurata l’8 maggio 2005. Intitolata al cappellano alpino don Carlo Gnocchi, del quale riporta il motto “Amis, ve la raccomandi la mia baracca“.

Pensata come punto di ritrovo per gli Alpini e simpatizzanti, al fine di passare momenti di serena amicizia e di solidarietà, luogo dove verranno custoditi i ricordi degli Alpini concesiani e dove verranno decisi gli impegni futuri.

In occasione della sua inaugurazione sono state scritte queste parole:

«Una sede per la vita. Ci sono tanti modi per descrivere una realtà che nasce: si può ricorrere alla storia, alle cause che l’hanno generata o a bisogni impellenti e irrinunciabili. Noi abbiamo preferito parlare di qualcosa che ha a che fare con la vita. La nostra sede nasce proprio dal concetto di vita intesa come relazione tra le persone, come costruzione di qualcosa di positivo e di bello in una società che è alla ricerca di valori da conservare e tramandare.

 

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Noi Alpini abbiamo una profonda coscienza di ciò che è libertà, solidarietà, altruismo, l’abbiamo dimostrato lungo tutto il nostro arco storico. Durante le guerre abbiamo combattuto con dignità e coraggio senza mai arretrare di fronte ai pericoli incombenti. Ci siamo trovati a dover rinunciare a tutto ma abbiamo conservato la fede e l’onore per la Patria, fino alla fine, all’ultimo respiro. Sulle rovine che i conflitti ci hanno lasciato, abbiamo ricostruito una nuova vita attenti alle persone che ci erano attorno, attenti ai più bisognosi. Non ci siamo mai tirati indietro quando ci veniva chiesto un aiuto concreto e operativo soprattutto se questo era rivolto a chi era stato ferito nel corpo. Questo nostro “credo” umano e cristiano noi continuiamo a diffonderlo nelle nuove generazioni che per fortuna non hanno vissuto i terribili momenti della guerra ma che tuttavia devono essere aiutati ad andare incontro all’altro con quella disponibilità e gratuità che ci è propria. È per questi motivi che abbiamo voluto una sede qui a Concesio. La realizzazione di questo nostro sogno si è concretizzata quando il Comune di Concesio ha iniziato a progettare questo complesso. Ci siamo detti che era giunto il momento favorevole e così ci siamo buttati in quest’opera.

L’Amministrazione ci ha dato la possibilità di realizzare questa costruzione secondo i nostri progetti. L’impresa ha costruito la struttura portante della casa e a noi è toccato il compito di proseguire e finire ciò che era stato iniziato, secondo le nostre esigenze e possibilità.

La prima pietra è stata posta il 9 febbraio del 2003 con grande gioia ed entusiasmo. Certamente i lavori che sono cominciati dopo pochi mesi, il giugno dello stesso anno, ci hanno riservato momenti molto difficili perché la manodopera c’era, e tanta, ma assieme ad essa occorrevano anche molti soldi ed allora abbiamo dovuto scavare un po’ nelle nostre tasche e un po’ nelle tasche degli amici che non ci hanno mai fatto mancare la loro disponibilità, a volte anche con sacrifici.

Oggi che quest’opera è conclusa, guardando indietro, ci rendiamo conto che lo sforzo realizzato è stato oltre ogni previsione. Ora ci resta la gioia dell’inaugurazione, la gioia di una festa annunciata, sognata e finalmente arrivata!

Assieme all’entusiasmo per quanto realizzato va poi sottolineata la scelta della titolazione della nostra sede. Fra le persone care agli alpini emerge la gigantesca figura di Don Carlo Gnocchi, cappellano militare in terra russa, durante quella terribile ritirata che costò la vita a migliaia di soldati. Il lavoro di questo giovane cappellano partito solo per stare vicino ai suoi ragazzi, non si è limitato a questo momento bellico, tornato egli ha cominciato a visitare le case di tutti quegli Alpini che erano morti, ha raccolto molti orfani e li ha presi con se. Ma il suo capolavoro di carità è stato quello di raccogliere tutti i bambini mutilati per “ricostruirli” interiormente, per dar loro la possibilità di studiare, di camminare, di essere come tutti gli altri: e ci è riuscito. In quest’opera ha avuto due grandi amici e sostenitori: Giovan Battista Montini e i suoi amati indimenticabili Alpini.

Negli occhi di tutti è ancora ben presente il giorno del suo funerale con quella lunga schiera di Alpini che portavano in spalla tutti i bambini che non sapevano camminare. E poi il dono fatto a Don Carlo: la sua tomba; uno splendido sarcofago in marmo rosso è stato donato dai suoi Alpini e sopra è deposto a perenne ricordo un cappello con la penna nera. Don Carlo e gli Alpini, una amicizia indissolubile, un ricordo che nessuno riuscirà a scalfire, gli Alpini che lavorano per lui e lui dal cielo che li benedice e protegge!

In questo momento così felice ci sembra giusto inoltre ricordare tutti coloro che non ci sono più che con noi hanno condiviso la gioia di un cammino indimenticabile, di un lavoro costante e di una solidarietà esemplare. Il nostro compito sarà quello di continuare ad essere presenti nella comunità di Concesio, provinciale o nazionale ogni qualvolta ce ne sarà bisogno, ogni qualvolta ci sarà una calamità naturale che richiederà il nostro intervento.

Oggi poi che nella nuova sede possiamo organizzarci e organizzare appuntamenti a vari livelli, il nostro impegno sarà ancora più concreto e visibile perché avremo la possibilità di creare e conservare un piccolo archivio storico, fotografico e di altro materiale riguardante la nostra attività. Molti Alpini hanno atteso proprio questa sede per poter donare quello che di prezioso hanno conservato, magari in fondo al cassetto dell’armadio.

Inoltre la nostra sede sarà aperta a tutti gli amici che vorranno venirci a trovare e proporre attività da fare insieme.

Nonostante gli Alpini vengano da molto lontano, oggi essi sono rinati e il futuro che ci attende è ancora lungo.»